
Ecco un estratto della diretta con gli amici di Lionspeech realizzata il 12 maggio 2021.
Come sei arrivato a fondare una Web Agency?
Diciamo che da ragazzino ero uno “smanettone”, non si dovrebbe dire ma ero uno di quelli che scaricava la musica da Napster e si faceva i CD da ascoltare in auto. A mia discolpa però posso dire che il mio CD settimanale lo acquistavo sempre!
Scherzi a parte, tutto è iniziato con quello che poi è diventato il mio socio fino al 2016, prima con progetti per noi, poi, siccome entrambi avevamo un altro lavoro, una volta aperta la partita iva abbiamo cominciato a lavorare conto terzi, per poi fare il salto definitivo una decina di anni fa.
Perché Sphaera?
Perché il primo progetto era legato al calcio. SFERA, come la palla.
Cos’è la SEO?
SEO, acronimo di search engine optimization. Se dovessi spiegarlo a mia mamma direi “quel lavoro che permette al sito di essere tra i primi posti quando fai una ricerca”, e riguarda tutto quel processo che si fa per l’ottimizzazione del nostro sito per motori di ricerca, che parte dalla corretta scelta del dominio e di un server performante, all’utilizzo di foto, chiaramente di proprietà o comunque acquistate (mi raccomando, mai utilizzare foto recuperate da Google o addirittura da altri siti perchè si rischiano ripercussioni importanti), alla stesura di testi, appunto SEO Friendly, ovvero utilizzando tecniche che permettono al nostro sito di essere “letto meglio” dai motori di ricerca, alla struttura del sito stesso, all’essere “responsive”, ovvero all’adattarsi ad ogni dispositivo da cui il sito viene visualizzato, a backlink interni, ovvero “incroci” all’interno del nostro sito, a quelli esterni, ovvero da altri siti che puntano al nostro.
Oltre a un continuo aggiornamento dello stesso sito, alla creazione di contenuti, alla pubblicazione degli stessi sui social per portar traffico ad esso, alla possibilità di fare campagne, social o ADS in primis.
Come si ottimizza un sito web? Quali strumenti si usano?
Innanzi tutto, come dicevo prima, la prima cosa da fare è scegliere il dominio giusto. Se pensiamo alla Apple, un brand fortissimo, quando ci dicono Apple non pensiamo a un negozio di mele. Ma se, per esempio, siamo un imbianchino a Casalecchio, ecco appunto che l’utente che cercherà “imbianchino Casalecchio” sarà più facile si imbatta sul nostro sito imbianchinocasalecchio.it
Il server, deve essere veloce e non avere continue cadute. Risparmiare 20 euro all’anno per acquistare un server scarso, sarà come comprare la macchina senza avere la benzina
I testi, che sono la cosa più importante di tutti. Le pagine devono avere un numero minimo di contenuto, alternativamente Google non le prende in considerazione
Le foto: come dicevo, sicuramente meglio se dell’attività stessa, realizzate in loco, per una questione di interesse dell’utente, e comunque MAI prese da altri. Un buon fotografo con poche centinaia di euro ci farà un ottimo lavoro duraturo.
Backlink: interni, per permettere la migliore navigazione all’utente e perchè il sito sia “letto” meglio. Esterni, per avere più possibilità che gli utenti arrivino a noi.
Server performante? Responsive? Https?
Come dicevamo prima, un server lento penalizza il caricamento della pagina, quindi l’utente uscirà subito. Non solo. Un caricamento lento è penalizzato da Google
Responsive significa che il sito deve essere fruibile da OGNI dispositivo, che esso sia un desktop, un tablet o uno smartphone.
HTTPS è un protocollo di sicurezza che fa si che durante la navigazione nessuno possa “rubarci” i dati, soprattutto in fase di invio di dati sensibili, quali i nostri contatti o addirittura la carta di credito.
Social network, sito: interazione e come associarli?
Dai social possiamo inserire tutti i link che portano al sito, e anzi, ogni post dovrebbe avere le cosiddette “call to action” che permettono all’utente di approfondire il tema trattato nel sito.
Fare post senza, vuol dire perdere potenzialmente parecchi click, quindi clienti.
Si parla spesso di profilazione… cosa intendi?
Ogni utente ha un profilo, dato da cosa cerca, da che pagine segue, da che siti naviga. LE pubblicità utilizzano questi dati per raggiungere un cliente potenzialmente migliore e interessato.
Per esempio, se prendiamo in mano il nostro smartphone e andiamo, per esempio, su ilmeteo.it, troveremo ognuno una pubblicità diversa, più simile alle nostre ricerche. Questo è un esempio di un sito che contiene pubblicità profilate.
Oppure attraverso i social, facendo quindi “campagne di proposta”, andremo a targetizzare il nostro cliente che deve avere determinate caratteristiche, quali distanza, età, interessi ecc..
Sponsorizzate o ricerca organica?
Sponsorizzate E ricerca organica. Posizionarsi in maniera organica per molte tipologie di attività è più importante di una sponsorizzazione, soprattutto per quanto riguarda le ricerche che non hanno “urgenza”.
Spiego in maniera semplice. Se una mattina entro in ufficio e trovo le blatte, cercherò un disinfestatore che mi risolva immediatamente il problema. Va da sé che molto probabilmente chiamerò il primo che mi uscirà, cioè quello che fa campagne di Google ADS e che quanto prima mi risolverà il problema.
Ma se poi successivamente avrò bisogno di una impresa che mi venga a fare mensilmente una disinfestazione della attività, allora approfondirò la ricerca e qui entrerà in gioco il posizionamento organico, dato che valuterò tra più attività.
Un buon posizionamento permetterà di far trovare la nostra attività, il nostro prodotto, il nostro servizio, a tutti coloro che faranno una ricerca inerente, in buona posizione. Inoltre questo avrà una permanenza più duratura, dato una volta esaurite le campagne, non saremo più “la in cima”.
Insomma, più che di SEO parleremo di SEM, ovvero Search Engine marketing, mettendo insieme le due cose.
Sito multilingua e SEO multilingua?
Innanzitutto parliamo di come un utente fa ricerche: nella propria lingua. Quindi per esempio il tedesco che farà ricerche nella sua lingua madre, avrà una risposta in lingua tedesca. Va da sé che se il nostro sito è in italiano, non comparirà mai tra le risposte.
Quindi creare il sito in più lingue ci permetterà di essere trovati anche da utenti che cercano il nostro prodotto o servizio, anche al di fuori dell’Italia.
Noi procediamo creando il sito in italiano, una volta che abbiamo l’ok per questa versione, vengono create le versioni nelle ulteriori lingue. Una buona traduzione è obbligatoria per farsi trovare.
SEOZoom, SEMrush ecc..
Noi per la creazione dei piani editoriali, per l’analisi dei siti ecc.. ci avvaliamo di SeoZoom, che permette di valutare i volumi di ricerca, ovvero “quante persone cercano quella keyword” o “quell’argomento”. Ma anche di Google, soprattutto per quanto riguarda la creazione delle campagna ADS.
Una cosa importante da approfondire è che spesso il proprietario dell’attività non ha la minima idea di cosa cerchi l’utente per trovarlo.
Un esempio concreto, ritornando al tema della disinfestazione. La disinfestazione degli scarafaggi si chiama deblattizzazione, ma il volume di ricerca di deblattizzazione è debolissimo. Gli utenti, appunto, cercano “disinfestazione scarafaggi”. Quindi nel creare un testo, o una campagna, bisogna tener conto davvero di tante variabili.
Sito multilingua dal punto di vista tecnico, WordPress, domini del paese…?
Sviluppare in WordPress sembra la cosa più facile del mondo. Anche andare in bicicletta è facile, ma non tutti vincono il giro. In realtà WordPress è il CMS più utilizzato, ad oggi, che permette anche sviluppi importante grazie all’utilizzo di plugin. Ma la differenza la fa, come dicevamo, come viene fatto.
Dal punto di vista tecnico, un sito multilingue viene realizzato in una lingua madre, poi “raddoppiato” nelle ulteriori lingue, cosi da avere una versione per ogni lingua, e non pagine con più lingue. A questi possono essere collegati domini dedicati (es.: .it, .de ecc..)
Cosa consigli a chi vuole farsi conoscere sul WEB?
Di lavorare, di lavorare tanto. Perché il web è come la palestra. Iscriversi non basta. Bisogna lavorare sui contenuti, sui post, trovare la propria nicchia e coltivarla. Non correre dietro agli altri ma fare un buon lavoro affinché cerchino noi.
“Il segreto non è correre dietro alle farfalle, ma è curare il tuo giardino, affinchè siano loro a venire da te”
Un buon lavoro (web e traduzioni) è un investimento?
Assolutamente. Io dico sempre ai nostri clienti che non voglio vendergli un prodotto che non gli dia risultati. Che se gli dico che devono spendere, per esempio, 3000 euro, è perchè so che se non investono una cifra adeguata, butteranno soldi. Affidarsi a un traduttore non professionale, forse è ancora peggio. Non solo non verranno trovati, ma nel caso lo siano, faranno una figura.. barbina.
Guarda il video: https://youtu.be/H3u0KflFPEU